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Diario di un viaggiatore

- Le Castella di Isola Capo Rizzuto e il turco calabrese


Arrivo a Le Castella nel primo pomeriggio. Fa molto caldo e la spiaggia è ancora affollata di gente che cerca refrigerio nelle acque limpide del Mar Jonio. Il castello aragonese mi si presenta subito con tutta la sua imponenza, nonostante le ferite degli anni e delle intemperie. Sorge su un piccolo isolotto collegato alla spiaggia da una sottile lingua di sabbia assediata da ombrelloni e turisti.

Vengo a sapere che il castello è stato set cinematografico per "L'Armata Brancaleone" e "Il Vangelo secondo Matteo". Sono nella piccola piazza, circondata da bar e trattorie e noto un busto in bronzo che le iscrizioni che attirano la mia attenzione: Uluç Alì e anche la piazzetta porta il suo nome!

Mi informo e scopro che si trattava di un giovane del posto, Giovanni Dionigi Galeni, rapito dai turchi nel 1536, convertito all'Islam e divenuto ammiraglio della flotta ottomana, partecipando anche alla famosa battaglia navale di Lepanto.


Molte le leggende sul suo conto, tra cui una che gli attribuisce un viaggio clandestino sulla costa calabrese al solo scopo di riabbracciare la madre che, invece, lo avrebbe maledetto proprio per la sua abiura. Storia affascinante come questo posto, ricco di bellezze naturali e di tanta storia.

Non molto lontano, a Capo Colonna, è possibile ammirare le testimonianze della civiltà magno-greca che da queste parti fondò una delle sue più importanti colonie: Kroton (l'attuale Crotone)

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