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Dalla distruzione di Troia alla nascita di Sellia Marina

L’Epopea dei ritorni e la nascita di Sellia Marina

La vita di Sellia Marina è strettamente connessa con la leggendaria città magno greca denominata Trischene. Quest’ultima compare in uno dei capitoli minori della cosiddetta “epopea dei ritorni”, ovvero il rientro in patria dei greci vittoriosi protagonisti della guerra di Troia e, parallelamente, la fuga e la diaspora dei cittadini troiani.

Narra la leggenda che, subito dopo la capitolazione di Troia, alcuni profughi guidati da Antenore  nel loro peregrinare nel Mediterraneo siano approdati su un tratto di costa compreso tra due fiumi, il Simeri (Marvotrinchison) ed il Crocchio (Arocha), più precisamente presso la foce del fiume Uria.

Nel gruppo dei fuggiaschi, inoltre, avrebbero trovato posto anche tre principesse troiane Astiochena, Attila e Edicastena, sorelle addirittura di re Priamo.

Affascinate dai luoghi, proprio esse decisero che qui doveva trovare conclusione la fuga degli esuli ed ordinarono l’edificazione di tre templi.Uno venne dedicato alla dea Pale, fu eretto su un terrazzo ed intorno sorse, in seguito, la città chiamata Palepolis prima e successivamente Uria, che nell’antico idioma frigio può essere tradotto come “adorazione”; il secondo edificio sacro, dedicato ad Hera, fu eretto sul Crocchio, mentre l’ultimo, dedicato alla dea Athena, su un’altura alla destra del fiume Simeri, orientativamente presso l’odierno Colle del Sindaco a La Petrizia.

Anche attorno agli altri due templi nacquero dei nuclei abitativi, che presero il nome rispettivamente di Herapolis ed Athenapolis.


Nel 400 d.C., sotto il regno di Arcadio, queste tre poleis crearono una confederazione che prese il nome di Trischene (Tres Scenai o Treis Schenè) ovvero città dei tre luoghi o tre chiese, in quanto il vescovo celebrava alternativamente le feste principali nelle tre chiese delle tre città confederate.

Vinta la seconda guerra punica (219-202 d.C.), Roma estese anche su Trischene il suo dominio. La città, sede vescovile, ormai densamente popolata per l’afflusso di genti latine e greche e finanche di monaci itineranti fuggiti dalla Palestina, continuò ad ingrandirsi, a munirsi di mura e torri e ad accrescere la sua ricchezza ed importanza, favorita dalla posizione adatta a traffici marittimi e terrestri.

La parabola discendente di Trischene iniziò con le incursioni saracene, che furono la causa principale della sua decadenza prima e della sua scomparsa subito dopo. Uria, da quanto riporta Ferrante Galas nella “Cronica” nel 1428, fu definitivamente distrutta tra VIII e IX secolo e pare riedificata nel 1117, per volontà dei Normanni, col nome di Santa Sofia di Castel Minerva.

Fonte:  Pro Loco di Sellia Marina www.prolocoselliamarina.it

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