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Un gigante del Terziario

Aggiornamento: 27 set 2022


Polia


Lungo i crinali del Massiccio delle Serre, in una posizione quasi equidistante fra i due mari calabresi, si trova un piccolo borgo, colonizzato dai greci tra il 750 e il 525 a.C , Polia. Nel suo territorio ha trovato il suo habitat naturale una pianta spontanea molto rara, la felce bulbifera (woodwardia radicans) . E’ una felce gigante la cui origine risale al periodo Terziario ed appartiene alla famiglia delle Blachinaceae. È  tipica rappresentante di una flora tropical-montana che 70 milioni di anni fa caratterizzava le aree montuose di molte regioni del Mediterraneo e, poiché è una delle poche testimonianze di quell’antica flora, è oggi da considerarsi un vero e proprio “fossile vivente”. Con l’affermarsi del clima mediterraneo, però, questa felce ha notevolmente ridotto il suo areale trovando rifugio nelle zone umide e ombrose dove l’acqua è disponibile per


un gigante di 70 milioni di anni


l’intero arco dell’anno. Le sue fronde possono raggiungere la lunghezza di 3 metri e gli esemplari portano 2 o 3 fronde munite spesso all’apice della rachide di un bulbillo, capace di emettere radici e produrre una nuova pianta. Segnalata per la prima volta nel 1710 dal biologo Micheli, questa “regina” della flora preglaciale dalle foglie giganti, indivise e lunghe fino a 180 cm, è tipica delle regioni calde a forte piovosità: India, Azzorre, Spagna e Portogallo e, in Italia, in pochissime zone della Campania, della Sicilia ed in Calabria (dove fu individuata per la prima volta nel 1985 dal biologo Libero Sibio) è presente sull’Aspromonte e sul Monte Poro, nel territorio compreso tra i comuni di Drapia, Spilinga e Ricadi e, soprattutto a Polia, con la presenza approssimativa di 900 esemplari. Polia detiene il primato italiano  per numero di esemplari presenti, con la più vasta colonia di woodwardia radicans.


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